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La Festa del Piemonte si celebra il 19 luglio di ogni anno, a partire dal 2022, per commemorare la Battaglia dell'Assietta, combattuta il 19 luglio 1747 sul Colle dell'Assietta tra le truppe piemontesi e francesi. La battaglia dell'Assietta, conosciuta anche come bataja dl'Assiëtta in piemontese e bataille du col de l'Assiette in francese, fu combattuta il 19 luglio 1747 sulla cresta tra la Val Chisone e la Val di Susa (Piemonte).Fu un evento cruciale della guerra di successione austriaca (1740-1748), un conflitto che coinvolse gran parte delle potenze europee.

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La sintesi è molto scarna, ma densa di implicazioni successive.  Da una parte, l'esercito franco-spagnolo, composto da circa 60.000 uomini, guidato dal generale Louis de Maillebois. Dall'altra, l'esercito sardo-piemontese e austriaco, con circa 30.000 uomini, al comando del re Carlo Emanuele III di Savoia.

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Nel corso dell’evento I franco-spagnoli tentarono di sfondare le linee difensive sardo-piemontesi sul Colle dell'Assietta, ma furono respinti dopo una dura battaglia durata diverse ore. Le perdite furono pesanti da entrambe le parti, ma la vittoria piemontese impedì ai franco-spagnoli di conquistare Torino e di rovesciare Carlo Emanuele III.

In prospettiva, la battaglia dell'Assietta è considerata una delle più importanti vittorie militari della storia del Piemonte. Essa dimostrò la capacità del Regno di Sardegna di resistere a un avversario molto più potente e contribuì a rafforzare la sua posizione come potenza regionale e via via nazionale. Ancora oggi, infatti, la battaglia dell'Assietta è un simbolo importante dell'identità piemontese. Ogni anno, il 19 luglio, si celebra la Festa del Piemonte per commemorare la vittoria.

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In un precedente approfondimento avevamo recensito il volume La battaglia dell'Assietta e la campagna militare alpina del 1747 di Giovanni Cerino Badone ed Eugenio Garoglio dedicato alla vicenda nello specifico.

In questa fase vogliamo in invece ampliare la visione storico – tecnica di quegli eserciti, sedime di tradizioni rinascimentali oramai lanciati in modo irrefrenabile verso la modernità meccanica e replicabile.

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Ma conosciamo l’autore: Giovanni Cerino Badone è uno storico militare italiano, attualmente Professore Associato presso l'Università del Piemonte Orientale a Vercelli, dove insegna Storia Militare e Conservazione dei Beni Culturali.

I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla guerra moderna, con particolare enfasi sulla storia dell'esercito sabaudo. Ha pubblicato numerosi articoli e libri su questo argomento, tra cui Sulla Strada di Fiandra. Storia della Cittadella di Alessandria 1559-1859 (2014) e soprattutto l’oggetto di recensione Potenza di Fuoco. Eserciti, tattica e tecnologia nelle guerre europee dal Rinascimento all'Età della Ragione (2013). Cerino Badone è anche un frequente relatore a convegni e seminari di storia militare. È una figura stimata nel campo e il suo lavoro è stato elogiato per il suo rigore e la sua originalità, tra cui il Riconoscimento dall'Esercito Italiano per la sua attività di insegnamento e ricerca sulla storia militare (2016), Premio come miglior articolo alla Conferenza Internazionale di Storia Militare a Praga (2014).

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Cerino Badone è un insegnante appassionato e coinvolgente che si impegna a condividere la sua conoscenza della storia militare con i suoi studenti. È anche un ricercatore dedicato che contribuisce costantemente alla nostra comprensione attraverso la ricerca sul campo.

 

Potenza di Fuoco: Eserciti, tattica e tecnologia nelle guerre europee dal Rinascimento all'Età della Ragione è un libro che analizza l'evoluzione della guerra europea tra il XVI e il XVIII secolo, concentrandosi sul ruolo crescente della potenza di fuoco.

Nel volume si evidenzia che l'introduzione di nuove armi da fuoco, come il moschetto a miccia e il fucile a pietra focaia, insieme a progressi nella tecnologia artiglieristica, ha trasformato radicalmente i campi di battaglia e le tattiche militari.

Le armi da fuoco resero più letale il combattimento a distanza, costringendo i comandanti a rivedere le loro tattiche. Le formazioni di fanteria dense divennero meno efficaci, mentre crebbero l'importanza della schermaglia e del fuoco di fila.

Altra conseguenza, l'artiglieria divenne più precisa e potente, con cannoni in grado di colpire a distanze maggiori e con maggiore forza distruttiva. Questo rese le fortificazioni esistenti più vulnerabili e permise ai eserciti di bombardare le posizioni nemiche prima di un assalto.

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L'ascesa della potenza prussiana: Federico II di Prussia fu un innovatore militare che sfruttò al meglio le nuove tecnologie per creare un esercito efficiente e letale. L'esercito prussiano divenne famoso per la sua disciplina, la sua potenza di fuoco e le sue tattiche innovative, che lo resero una delle forze militari più dominanti d'Europa, di cui anche Casa Savoia saggiò le potenzialità tecniche-operative

Le conseguenze della rivoluzione militare: La rivoluzione militare ebbe un profondo impatto sulla società europea. Rese la guerra più costosa e mortale, e contribuì alla crescita degli stati nazionali centralizzati. Inoltre, influenzò lo sviluppo della dottrina militare e della strategia politica per secoli a venire.

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Concludendo, Potenza di Fuoco è un'opera importante che offre una nuova prospettiva sulla storia militare europea. Il libro è ben scritto e ricco di informazioni, e si basa su un'ampia ricerca di fonti primarie e secondarie. È consigliato a chiunque sia interessato alla storia militare, alla tecnologia militare o all'impatto della guerra sulla società.

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Dettagli
Autore: Giovanni Cerino Badone
Editore: Libreria Militare Editrice
Collana: Si vis pacem para bellum
Anno edizione: 2014 - EAN 9788889660188

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